CHEF

LA MIA STORIA

prima di tutto

Questa ghirlanda è un decoro a cui sono molto affezionato con cui mia mamma Pina ricamò alcune tovaglie di lino nei primi anni ’90.

La nostra era una famiglia semplice, pochi sfizi e tanto lavoro.Spesso per ricambiare i regali o un favore a qualcuno si usava farlo con qualcosa che si poteva fare con le proprie mani, come un dolce o un ricamo.

Le feste di Natale per noi erano tutte concentrate in un solo giorno, il giorno di Santo Stefano, quando si andava tutti a pranzo dalla zia a pochi passi da casa.

Un Natale di tanti anni fa mia mamma le regalò una tovaglia con questo ricamo. Si stava insieme attorno ad una lunga e chiassosa tavola apparecchiata con la tovaglia di mamma Pina, si rideva e si scherzava. I più piccoli sulla sedia recitavano la poesia in attesa della diecimila lire mentre i grandi sbucciavano le noccioline e finivano l’ultimo sorso di vino rosso prima del caffè, rigorosamente con la doppia moka sul fuoco.

Sono trascorsi tanti anni, mamma Pina non c’è più ma resta il ricordo della felicità natalizia, semplice, familiare e casalinga che aveva come simbolo la tovaglia ricamata e tirata fuori dai cassetti “perché è festa”.

Mi piace immaginare i miei affezionati clienti così: felici attorno ad un panettone con il calore che solo la famiglia e le piccole cose ci sanno regalare.

Giuseppe Zippo

chef giuseppe zippo

BIO

giuseppe zippo

Figlio secondogenito di Pina e Antonio, il piccolo Giuseppe è un bimbo vivace e sempre pronto a mettersi nei guai.
Il papà Antonio è in Svizzera e mamma Pina, operaia ed esperta ricamatrice, ha un bel da fare con Nicola e con il piccolo
Giuseppe. Per tenerlo a bada, decide di spedirlo in un piccolo laboratorio di pasticceria a Specchia, in Via Benedetto Croce. Questo piccolo lavoretto inizia ad appassionarlo ed è sempre più entusiasta.

Si iscrive all’Istituto Alberghiero e trascorre festività e ferie estive in laboratorio dove si reca puntuale, non a lavorare, ma ad imparare un’arte. Per poter mettere da parte qualche risparmio dopo il laboratorio trascorre le serate dietro la sua piastra per crêpe acquistata a rate. Termina gli studi e si trasferisce a Firenze dopo alcune esperienze all’estero.

Ma Giuseppe non ama solo la pasticceria. Ama Federica e vorrebbe tornare a casa. È il 2003, raccoglie i suoi risparmi e si butta a capofitto nella sua prima attività imprenditoriale: il 12 aprile dello stesso anno si alza la saracinesca del civico 3 di Via Benedetto Croce, la stessa pasticceria che lo aveva accolto nel lontano 1991.  “Le Mille Voglie” è una manciata di metri quadri con un piccolo bancone e un piccolo laboratorio con Federica e mamma Pina.

Inizia a sperimentare nuove ricette, rivisitazioni della tradizione e passa le notti ad impastare i suoi primi panettoni.
Nel 2009 Giuseppe e Federica si sposano, intanto il laboratorio è sempre in fermento, la clientela cresce e si affeziona sempre più
a quel ragazzotto intraprendente.
È il 5 agosto 2011 quando mamma Pina viene a mancare. Lascia un vuoto che ad oggi sappiamo che nemmeno il tempo colmerà mai.

È necessario fermarsi, riprendere le forze e decidere un nuovo cammino, si abbassa così la saracinesca e “Le Mille Voglie” di Via
Benedetto Croce chiude i battenti. È luglio 2014, dopo una breve pausa, “Le Mille Voglie” cambia casa, look e si trasferisce in Via Roma. Nel nuovo laboratorio può ospitare tante nuove ricette e qui Giuseppe ha più spazio per i suoi panettoni. Per caso e quasi per gioco partecipa al primo concorso dedicato al panettone.
È il 17 settembre 2016, incredulo, a Milano davanti al Maestro Iginio Massari, il suo panettone artigianale viene giudicato come il Miglior Panettone Artigianale d’Italia. Si torna a casa, è una bellissima festa ma Natale è vicino, è necessario prepararsi e si inizia ad impastare senza sosta. 
Gli altri riconoscimenti non si fanno attendere, sia per i suoi panettoni, sia per il suo gelato rigorosamente artigianale.        Nel 2018 nasce Leonardo. Leo è un bimbo che ha già da piccolo le idee molto chiare in fatto di gusto. Adora sbucciare mandarini e pistacchi. Giuseppe si mette all’opera, da questo connubio di sapori nascerà la Zeppola Don Leonardo, un regalo che Leo fa al suo papà nel giorno della sua festa, il 19 marzo, nonché San Giuseppe.

Oggi Don Leonardo è una linea di alta pasticceria al Mandarino Tardivo di Ciaculli e Pistacchio di Sicilia che abbraccia tutti i prodotti del Maestro Zippo.

Il 30 agosto 2021 ha ottenuto dalla Regione Puglia – Dipartimento Sviluppo Economico Sezione Attività Economiche, Artigianali e
Commerciali, il titolo di Maestro Artigiano.

giuseppe zippo

GIUSEPPE ZIPPO – MAESTRO ARTIGIANO

LA MIA STORIA